Si andava al Palazzone a vedere il Billy, la Sei Giorni, l’atletica, e le radio diffondevano una canzone.Con una melodia e un ritmo che si appiccicavano, addosso, e non fuggivano più via: quella versione americana, ancora più tamarra, della wave radiofonica britannica, funzionava.Il tizio che cantava e suonava il synth, Joe Carin, avrebbe fatto (ulteriore) […]